La triste Ofelia passa,
bianco fantasma, sul lungo fiume nero
la sua dolce follia mormora
una romanza alla brezza della sera
un canto misterioso scende dagli astri d’oro
da Arthur Rimbaud
Ofelia sirena, Ofelia creatura originata dall’acqua, fatta della stessa natura del liquido elemento, canta frammenti di vecchie arie mentre la corrente del ruscello la conduce, sostenuta dai suoi abiti divenuti prezioso naviglio.
Non induce la morte ma la chiama a sé melodiosamente, in profonda serenità, circondata da erbosi trofei.
I rami del vecchio salice ogni ora suonano l’acqua,
rievocando le voci folte di sogni di tutte le Ofelie,
che affollano le pagine della cronaca dalla notte dei tempi.
Rimangono Foglie, Inzuppate di Seta e il Nulla a competere con il Silenzio
azione scenica di Cristina Minoja
soluzioni sonore di Roberto Caruso